PERCORSO ARTISTICO... 

 

RAFFAELLO


Raffaello autoritratto

 

Cari amici, per prima cosa, anche voi siete naturalmente invitati a dare une "sbirciatina" alle pagine francesi in correspondenza a quelle su cui comodamente vi trovate. Soprattutto quando, de part et d'autre, le nostre righe differiscono sullo stesso argomento. Ciò detto, e per meglio pensare en mode vert blanc rouge facciamo ovviamente appello ad Alberto Angela quale ideale alter ego mediatico - pur con tutta la sua personalità, che trascende ogni riuscita ed affettuosa imitazione... - al conosciutissimo Stephane Bern. Esperto d'oltralpe che, un po' anche per Cultura & Salute, "si è gentilmente offerto" di presentare Raffaello nelle nostre pagine francesi.

Si comincia dunque cliccando su questa familiare introduzione, di durata ideale e che, secondo i nostri contemporanei diktat o modus vivendi (secondo i punti di vista) troviamo inevitabilmente (e, pare, esclusivamente in questo caso) in una certa pagina "f".

Si continua poi con un video, segnalato côté français, che in soli quattro minuti fa - «in dieci punti» e con intelligenza - le tour de la question a proposito di Raffaello Sanzio, della sua vita e delle sue opere. Lo rivediamo molto volentieri con voi ;)
 




Très bien. Ora vorremmo tornare alle Madonne di Raffaello (presentate lato "FR."), sia per il piacere di indicare, ad esempio, il finissimo disegno preparatorio, a sinistra, che già dimostra ampiamente - se ce ne fosse bisogno - tutta la grazia compositiva, e la grazia tout court, della mano raffaelliana (una maestria che sembra già raggiungere quella dei suoi personaggi definitivi, anche non centrali, vedasi questa splendida Santa Barbara, a destra, tratta dalla Madonna Sistina, coi suoi celeberrimi putti);
 


Disegno preparatorio vergine      Particolare volto santa barbara madonna sistina raffaello sanzio

 

... sia per proporvi questo link (con le sue interessanti spiagazioni storiche), dedicato alla Madonna Aldobrandini, in cui splendore profano e spirituale coincidono alla perfezione; sia - e come risposta all'ipotesi del nostro articolo "FR."che, almeno "a tratti", Raffaello sia riuscito a superare Leonardo - per ribadire quanto le sensibilità artistiche di Leonardo e di Raffaello abbiano potuto coincidere appieno. Con una piccola digressione comparativa, (ri)esaminiamo infatti la raffinata delicatezza di questa Vergine - oltre che la timida eleganza del suo gesto di rispetto e ritrosia, parallelo al cenno dell'angelo Gabriele - nella famosa "Annunciazione" leonardesca degli Uffizi. E osserviamo meglio anche l'angelo, "femminile" quanto basta, e pieno di garbo. Vogliate scusare il carattere elementare (ma non per tutti così superfluo) di queste osservazioni, ma la "parentela" tra Leonardo e Raffaello appare qui evidente, anche nella scelta e nel trattamento del quadro naturale circostante. È nei volti che ci sembra di scorgere maggior differenza (più elaborati in Raffaello, anche in lontananza) mentre vediamo che le scelte cromatiche sposano già, senza alcuna esitazione, quelle del pittore Urbinate. 


Annunciazione leonardo da vinci


Un altro esempio in questo senso: quello, magnifico, di "Leda ed il Cigno" (anche se si è più certi della paternità leonardesca degli schizzi che non di quella dell'opera definitiva). Già link delle nostre info (come rappresentazione pompeiana, cf. fine pagina), anche questo dipinto ha evidentemente (e felicemente) ispirato l'arte di Raffaello. 
E, visto che parliamo di modelli, aggiungiamo qui che "Secrets d'histoire" - riferimento appunto per la nostra parte "FR.", anche con brani audio - ricorda inoltre quelle opere raffaellesche chiaramente ispirate a Michelangelo. In un momento di assenza di quest'ultimo, Raffaello scoprirà en avant-première gli affreschi de "Il giudizio Universale" della cappella Sistina... e dipingerà le sue future sibille con modalità e contorni molto più maschili, benché conferendo loro quello stampo più aggraziato che lo contraddistingue. Allo stesso modo, ma qui senza influenza alcuna, Raffaello dipinge le sue "Tre grazie" ridefinendo con cura, in un secondo tempo, le loro linee femminili (rimaste comunque robuste, almeno per quanto riguarda la figura centrale): i modelli in questione sono uomini e, veri ritratti femminili a parte, è necessario sapersi adattare.


Tre grazie raffaello

Clic sulle "Tre grazie" per saperne di più sul dipinto


Se vogliamo, la "grazia principale" agli occhi del nostro artista innamorato del gentil sesso, sarebbe la figlia del fornaio di origine senese Francesco Luti. Margherita detta "la Fornarina", dall'azzurro bracciale firmato "Raffaello". Insieme ad altri capolavori rinascimentali, la ritrovate nelle attente analisi cui vi rimandiamo, quali approfondite "news dal mondo dell'arte" :)


La fornarina raffaello sanzio



Dulcis in fundo, e per interessarci a dovere anche primo grande maestro di Raffaello, il Perugino - che, incredibile, da "ateo e briccone" quale considerato, ha subito l'opera denigratoria, «pregiudiziale» e «poco informata» del Vasari (per approfondire...) - occorre chiudere il cerchio con "Lo sposalizio della Vergine", un dipinto speciale, che da sempre ci colpisce per mille motivi. È sempre molto interessante paragonare la bellissima realizzazione del Perugino (qui sotto) a quella, così "soffice", precisa e moderna (in tutta la sua classicità e nei suoi tipici elementi architettonici) di Raffaello (che segue). Confrontare o... ammirare,  tout simplement.


Perugino lo sposalizio

 

Sposalizio della vergine di raffaello

 

Infine, dato che nella parte francese abbiamo sottolineato il rapporto privilegiato tra Raffaello e Leonardo (e visto che i rapporti tra artisti, scrittori di grande livello eccetera sono sempre molto interessanti da scoprire, prima di tutto da un punto di vista umano), condividiamo qui qualche indicazione più "psicologica", nelle ultime pagine del prezioso libro "Raffaello", per la collana "I geni dell'arte" di Mondadori. Si può comprendere «l'assistenza e la protezione offerta generosamente da Michelangelo al pittore Sebastiano del Piombo, rivale e concorrente proprio di Raffaello. L'artista veneziano aveva infatti scelto la monumentalità, la severità plastica sull'esempio di Michelangelo, in aperta opposizione alla grazia classicista di Raffaello. Quest'ultimo e Sebastiano del Piombo ebbero poi occasione di confrontarsi...». È un altro capitolo nel capitolo principale che dedichiamo a Raffaello, ma è buono a sapersi per le vostre ulteriori "balades" o i vostri seguenti, autonomi itinerari artistici... molto felicemente resistenti ad ogni tipo di lock down (anche se, ovviamente, le nostre vere visite al museo, e le sensazioni che ci regalano, non vanno dimenticate e vanno anch'esse progressivamente e fiduciosamente riprese, tra distanziamenti e buone regole). 

Restiamo su quest'ultimo libro d'arte, qui sulle ginocchia (proprio come come un link non virtuale!) per provare a concludere davvero (Raffaello ci ha letteralmente rapiti...). Apprezziamo molto il parallelo tra la buona condotta del cortigiano, promossa da un "gentiluomo" come Baldassarre Castiglione - come meglio precisato nella nostra pagina francese - e l'arte del suo amico Raffaello.
Per cui, ringraziandovi per l'attenzione, in sintesi riportiamo queste parole degli autori, rivolte anzitutto al suo lavoro di architetto, e che in realtà possiamo estendere alla sua "fisosofia pittorica": «Raffaello non registrò gli elementi classici passivamente, bensì li interpretò alla luce delle nuove esigenze del gusto del tempo, per proporre soluzioni inedite e originalissime. Raffaello, come il buon "cortegiano", si servì quindi di elementi diversi con disinvoltura, a seconda delle proprie necessità espressive; in piena indipendenza rispetto al modello classico, con straordinaria capacità di sintesi e composizione, reinventò così un nuovo e fortunatissimo prototipo architettonico rinascimentale (...), mediando sempre in uno stile unitario influenze diversissime, da Perugino a Michelangelo, da Leonardo a fra Bartolomeo».

E ancora, se permettete, dalle stesse pagine citiamo Bernard Berenson, ne "I pittori italiani nel Rinascimento", del 1897: «Raffaello s'accinse all'impresa di creare immagini che, fino ad oggi, per la massima parte delle persone colte, rappresentano gli spirituali modelli delle aspirazioni più alte. "Bella come una Madonna di Raffaello": per gli europei che hanno gusto artistico, è ancora il supremo elogio di una bellezza femminile». 

Nel 1966, poi, sembra fargli eco Michele Prisco, affermando che «Raffaello veramente annulla il tempo, o lo anticipa, o lo supera, o piuttosto lo ignora (...). E così, proprio lui, che in fondo incarna il sogno estetico del Rinascimento, può parlare ancora, e parla come pochi, all'uomo d'oggi».

Per chi, ancor oggi, la vuole (e la sa) vedere, guardare ed apprezzare infatti, la grazia raffaelliana rimane una preziosa utopia, artistica e globale, possibile grazie a quella bellezza che «salverà il mondo»; proprio come, con la giusta speranza, si augurava un certo autore russo, Dostoevskij (soffocata tra una pubblicità e l'altra, ne troviamo soddisfacente spiegazione, paradossalmente, ne "Il denaro.it"...). Letteratura, storia, arte, bellezza (oltre che scienza e precisione): sì, le basi per il futuro andrebbero sempre cercate in questa comunicazione-comunione tra sapere, scambio e ricerca. Superando, con spirito rinascimentale, i nostri interessi individuali, ed ogni inutile o forzato confine.

 

 

                      Madonna finale 1     Madonna finale 2     Madonna finale 5