SANREMO 2024

 

È vittoria per Angelina Mango, ma è anche giallo...

 

Anche se il pezzo vincente di questa 74esima edizione si chiama "La noia", non ci siamo per niente annoiati a Sanremo, come sempre del resto. Questo meritatissimo premio è anche un modo per ricordare il padre, Mango, scomparso prematuramente in pieno concerto, e dalla voce indimenticabile... Una famiglia di artisti, quella di Angelina, di cui però, come già detto, si riconosce tutto il merito professionale e personalissimo.

Brava cantante e bella donna, con quei look azzeccati ed un'impressionante padronanza scenica sul palcoscenico più sacro d'Italia, e forse del mondo. «Serena e carica, non mi aspettavo però per niente la vittoria», ha soavemente dichiarato la nostra protagonista.

Rivediamo il messaggio del brano: «la noia non va combattuta, è tempo prezioso da dedicare a se stessi. E nei momenti difficili, bisogna ballarci sopra». Ognuno secondo la propria sensibilità, s'intende...

Gli ascolti sono saliti alle stelle in toto, cioè per le cinque dirette-maratona, da martedì a sabato, e lo share della finale è addirittura del 74%. Et c'est plus que normal visto lo sforzo estetico, "moral-musicale" e produttivo nel presentare ben trenta canzoni da giudicare secondo giurie diverse (il Televoto, la sala Stampa, le Radio). Ricordiamo qui la classifica definitiva, che mai ostacola enormi successi "indipendenti", futuri o già presenti. Nel nostro cuore e nel cuore di tutti, senza frontiere, i Ricchi e Poveri1 in versione ridotta ma sempre fenomenale. Questa loro "Ma non tutta la vita" ci ha letteralmente conquistati, come tutta la platea dell'Ariston, ancora una volta "ballante". Tra i successi odierni e futuri mettiamo certamente anche Diodato, con la sua "Ti muovi", oltre che - bien sûr ! - il Volo2 con "Capolavoro".

1. La nostra curiosità sui Ricchi e Poveri: quest'ultimo pezzo sanremese ci fa l'occhiolino, cominciando proprio con... "Che confusione".

2. Cosa c'è da sapere assolutamente sui nostri tre ragazzi un po' cresciuti ed amatissimi à l'international ?  Per festeggiare i 15 anni di carriera, in questo 2024 ci sarà il nuovo disco, un tour mondiale e, a maggio, tre concerti all'arena di Verona.

Ma dov'è la classifica?? Quanto è facile perdersi nei meandri di un Festival sempre così ricco ed unico! Ma ce la faremo... Et voici (la première, vous la connaissez) :

- Al secondo posto, Geolier con "I p'me tu p'te (ma non riportiamo la polemica...).
- Terza, Annalisa con "Sinceramente".
- Quarto, Ghali con "Casa mia".
- Quinto, Irama con "Tu no". (Bello fermarsi al quinto, almeno qui!)

Quello di quest'anno è anche un Festival che ha tenuto a ribadire il suo messaggio di pace, nel contesto terribile che, in senso lato eppur molto vero, stiamo tutti attraversando. Qualche perplessità sul linguaggio, sull'uso di certe parole, come ben sapete. Ma Ghali ("l'italiano vero"!...), Dargen D'amico, un monumento come Eros Ramazzotti (quarant'anni dopo "Terra promessa"), così coraggiosi e saggi, avrebbero forse potuto esserlo un pizzico di più. Accennando magari all'attacco iniziale, alla guerra dell'invasione e dell'imperialismo, anzitutto. Poi certo, la pace deve essere invocata per entrambe le parti (sennò non si chiamerebbe nemmeno pace!), ma - detto semplicemente - se non ci fosse stata nessuna "arrogante" (eufemismo) invasione?

A parte questo, ed essendo la sincerità un marchio di fabbrica di "Cultura & Salute", affidiamo a questo mini paragrafo quel che ci è piaciuto "un pochino" meno del Festival... domanda che dovrebbe essere posta a chiunque per correggere certi errori sbagli, piccoli o grandi. Bref, insomma, una sincerità che farebbe crescere il nostro Festival... A livelllo di sponsor e di spettacolo, ma cosa vanno a cercare (ancora e ancor più quest'anno) le lussuose crocere, in un lungo contesto terribilmente drammatico, che dura da troppo tempo, in cui ci siamo maledettamente "dimenticati" di dedicare tutta la nostra attenzione alle imbarcazioni sovraffollate di sopravvissuti, con un pensiero forte per i troppi - donne, uomini, bambini - che non ce la fanno (ne basterebbe uno...).
E poi, ma "che c'azzecca" con le già pompatissimissime (anche a livello di testimonial!) "Poltrone ..." fatte di "artigiani" e "di qualità", spettacolarizzate con scenette teatrali in diversi luoghi del teatro Ariston: la televisione svizzera italiana ha pur svelato il dieto le quinte o le scomode verità di questa produzione.

Detto questo, possiamo tornare alla musica, magari dicendo - anche ora che le canzoni memorizzate ci  sembrano poche, ma... - che Sanremo sembra aver recuperato l'importanza delle canzoni, grazie alla sensibilità di Amadeus, per la quinta volta al timone della kermesse più amata dagli italiani... E a questo proposito, "chapeau" ad una Lorella Cuccarini in splendida forma entrata in teatro ballando et bien accompagnée, in modo propriamente magico ed il teatro Ariston, già bello coi suoi marmi bianchi e scarlatti, e le sue rappresentazioni grafiche, è parso magnifico (dommage solo un punto del ballo con Fiorello è stato stonato...) Su questo punto, vedasi assolutamente (la versione Youtube, senza registrazione, sarà forse disponibile) l'incontro di Pif e del suo fantomatico "marziano" con i fratelli Vacchino, propriétaires de ces murs uniques  :)