Canzoni, musica d'ogni genere, spettacolo (incursioni di Fiorello a parte, pensiamo soprattutto alla brava e molto spiritosa, coconduttrice siciliana Teresa Mannino)... Aggiungiamo il fine spettacolo, visto che abbiamo avuto il privilegio di assistere, sur place et devant nos écrans, ad un incantevole ritorno in carrozza bianca, con tanto di veri cavalli bianchi e di una charmante fenêtre fleurie, a forma di cuore. Rivediamoci l'intera conclusione, per finire col suddetto saluto fiabesco...


 

Ma quante cose si dovrebbero ricordare, come sempre a Sanremo, dove il tempo scorre a modo suo, anche se sicuramente molti di voi si ritroveranno in tutti gli elementi retenus e sottolineati in queste nostre pagine. Bravo ad Amadeus direttore artistico, che sceglie di far presentare i cantanti in gara dall'altra metà dei loro colleghi. Che, seguendo questa volta la tradizione sanremese, prepara (con la sua équipe) delle bellissime presentazioni di ciascun brano. Perché, quando non si fa anche messaggio, una bella canzone è sempre una storia, l'arte di raccontarci un racconto, uno scorcio di vita, in tre minuti o poco più, senza lasciarci indifferenti. Per non parlare, poi, della nostra voglia di cantarle, poi, che se c'è, è tutto, sia per chi non è stonato, sia per chi lo è plus ou moins.

Tra i cantanti rap, ce n'è uno che ci è piaciuto (ma va là?!). Questi risponde al nome di Alfa (Alfa Romeo per intero... no, scherziamo!) che, prima del brano sanremese, "Vai!" (un'iniezione di ottimismo alla Jovanotti o Clementino, anche se guardare indietro a volte serve, eccome!), si è fatto ben conoscere la scorsa estate col brano "Bellissimissima" (ok, anche questo dal clip un po' estremo, non votato dalla platea o "Aristea" !...) e che guarda caso, nella penultima serata, ha egregiamente duettato con un certo Roberto Vecchioni :


 

Prima di tornare ai magnifici duetti, vogliamo insistere sull'amore per la danza che ci trasmette sempre un ballerino della levatura di Roberto Bolle, che non si presenta più, e che ha regalato una grazia infinita al sapore di questo Festival 2024. Il momento più emozionante in assoluto? Ovviamente, l'intervento al piano e soprattutto a parole, di un Maestro della musica quale Giovanni Allevi, che ha voluto e così ben saputo parlare della sua malattia, e di come ha cercato di superarla al meglio. Un monologo condiviso, che è andato dritto al cuore e che anche noi riascolteremo...



Dopo questo doveroso rappel artistique et existentiel, dicevamo di altri magnifici duetti, ovviamente, che ci incantano letteralmente. Quali sodalizi citare ancora (e farvi ascoltare, soprattutto si vous êtes français)? Ardua scelta, sono tutti splendidi! Tiens, Diodato con Jack Savoretti, in "Amore che vieni, amore che vai", di Fabrizio De Andrè...


 

Ou encore... The Kolors con Umberto Tozzi ;)



Et si on écoutait aussi... Il Volo avec Stef Burns (guitariste de Vasco Rossi). Quel régal !



A questo punto, che ne dite amici? Possiamo affermare "viva Sanremo", no anzi, Sanremo si "Ama" cari lettori, perché, da sempre, è un palco da cui esprimere perle melodiche, poetiche, collettive e importanti. E, naturalmente, detto molto sinteticamente e allegramente, se permettete, au revoir à l'année prochaine, chers amis, italiens et français !!