Reporters e giornalisti italiani in Ukraina (seguito)

 

[Per varie ragioni, abbiamo deciso di trascrivere integralmente l'intero segmento audio. Pour différentes raisons, nous avons choisi de transcrire cet extrait dans son intégralité].

 

Giovanna botteriGiovanna Botteri, corrispondente a Parigi,
è tra le giornaliste RAI più riconosciute.

 


L'inviata da Parigi Giovanna Botteri: «Il settore del lusso, come diceva Klaus Davi, ovvero la pelletteria, le scarpe... E pensate che la Francia è ugualmente esportatrice... Pensate soltanto cos'è la Costa Azzurra per gli oligarchi russi. Cos'è il lusso di Parigi per cui da Dior a Chanel, a Vuitton, vedevi soltanto i russi nei negozi, quindi la Francia è sicuramente un paese ugualmente sotto scacco.

Di fronte a questo, Macron - che è in piena campagna elettorale: il dieci qua si vota - cerca di tenere una barra dritta su due linee parallele, diciamo... da una parte la fermezza, le sanzioni sempre più dure (si stanno preparando altre sanzioni ancor più severe) ; e dall'altra parte, sempre e comunque, questo telefono rosso, questa linea con Poutine.

Ieri Macron ha annunciato di aver organizzato, insieme a Turchia e Grecia - ne parlava Marilù da Bruxelles - un corridoio umanitario importantissimo, per Mariupol. Importantissimo perché in questo momento i russi l'hanno detto: puntiamo al Donbass.
E quindi è fondamentale per i russi prendere Mariupol perché corrisponde all'accesso al mar d'Azov. Ed è altrettanto fondamentale per gli ukraini difendere Mariupol, perché altrimenti verrebbero esclusi completamente dall'accesso al mare.

(Secondo questa doppia linea macroniana) oramai saranno una ventina le telefonate fatte tra i due presidenti dall'inizio della guerra perché... Perché con Putine l'Occidente si dovrà ritrovare, alla fine di questa guerra, ad un tavolo negoziale (...) E prima si finisce (la guerra), prima si arriva a quel tavolo negoziale e più è meglio per tutti».

Conduttore: «Giovanna, in una battuta secca: ieri la premier dell'Estonia Kaja Kallas ha detto: Putine sorpreso dalla forza delle democrazie. Secondo te?» 

G.B: «È stato sicuramente sorpreso. Putine, da almeno sei sette anni punta, con una macchina che è stata costruita ad hoc, a destabilizzare (letteralmente!) le democrazie occidentali».

Cond.: «Una battuta rapida su un aspetto di cui abbiamo già parlato, ma forse non troppo in questa puntata: i profughi, il dramma umano, le famiglie che si dividono. Stiamo facendo abbastanza per i profughi? O si può fare di più?»

Klaus Davi: «Posso spendere una lancia a favore del nostro Sud? ...Che sta dimostrando - parlo della Calabria, della Sicilia, della Puglia, delle regioni più svantaggiate, più colpite dalla disuguaglianza - grande capacità di accoglienza (migliaia di persone) da parte delle popolazioni. Possiamo fare molto di più, ma gli italiani dell'Italia svantaggiata stanno dando prova, ad onta del razzismo o delle battute, di grandissima umanità».

Roberto Papetti: «Il rischio che ci si abitui a questo, non lo si valuti nella sua importanza, nel suo orrore, nelle sue tragiche conseguenze c'è! Questo rischio c'è per tutti, c'è per noi che facciamo il mestiere di informare ma c'è anche per i cittadini.
Per quanto riguarda i profughi, io voglio fare soltanto una considerazione: i numeri sono enormi però, a differenza del passato, quando l'Europa sul tema dell'accoglienza si è divisa, questa volta, almeno finora, si è mossa in modo unitario. E anche questo è un segnale da valutare in modo positivo. Pur di fronte ad una tragedia».

Cond.: «Grazie Direttore, siamo proprio in chiusura. Ringraziamo appunto il Direttore Roberto Papetti del Gazzettino, Stefano Graziosi e Klaus Davi».


Qualche traduzione - Quelques traductions...

Paese ugualmente sotto scacco: pays que l'on peut également soumettre.
Tenere una barra dritta su due linee parallele: maintenir une ligne de conduite sur deux plans différents.
Un corridoio umanitario importantissimo: un couloir humanitaire très important.
Spendere una lancia a favore di: défendre quelque chose.
Le regioni più svantaggiate: les régions les moins favorisées.
Il tavolo negoziale: les accords de paix.
Essere divisi, poi muoversi in modo unitario: être divisés, puis avancer de manière unitaire (premier sens de "muoversi": bouger).